Le sofferenze bancarie sono un problema per molte aziende e sempre più un problema sociale. L’ABF in questo caso accoglie il ricorso proposto per una ditta individuale segnalata illegittimamente a sofferenza.
dispositivo: ABF Sofferenza
Il caso in narrativa risulta piuttosto complesso in quanto preceduto da citazione in giudizio per la ripetizione di addebiti illegittimi sul conto corrente. Il giudice sentenziava che ambo le parti dovessero essere soccombenti non avendo dimostrato i rispettivi crediti.
Ambo le parti non appellano la sentenza lasciando la segnalazione a sofferenza visibile in CR.
L’analisi dei comportamenti dell’intermediario “certificati” dalla Centrale Rischi Banca d’Italia, ha permesso al cliente di liberarsi da una segnalazione che non ha permesso alcun accesso al credito per lungo tempo.
Il nostro metodo di lavoro, unico e distintivo, è l’analisi dei post, in CR Banca d’Italia, quale elemento di prova privilegiata dell’illegittimità della segnalazione.
Sofferenza bancaria prescrizione
Sovente ci è stato chiesto dopo quanto si prescrive una segnalazione a sofferenza. Non c’è una norma che stabilisce la prescrizione della sofferenza; dipende da come e quanto il creditore tiene vivo il suo diritto di credito e soprattutto dall’atteggiamento passivo del segnalato.
La decisione ABF in questione dichiara nulla la sofferenza segnalata dal 2012 e sarebbe stata presente ancora a lungo almeno fino ai tre anni successivi alla cessione del credito. Qualora il cessionario((la società che ha acquistato il credito e tutti i diritti connessi)) fosse abilitato a segnalare in CR, lo stesso avrebbe potuto continuare con la segnalazione.
Insomma una tortura senza fine.