Nuova ordinanza (dopo quelle del Tribunale di Milano) sulla cessione del quinto – presso il Tribunale di Pavia – in cui viene ribadito il diritto del cliente/consumatore alla restituzione della quota parte non goduta di TUTTI i costi sostenuti senza distinzione tra costi recurring o up-front come interpretato nella sentenza “Lexitor“.
Le sentenze aumentano sempre più come i ricorsi all’ABF che lo vede principalmente impegnato nel dirimere le controversie proprio sulla cessione del quinto.
Gli interessi contrapposti sono:
- Banche: evitare di restituire decine o centinaia di milioni di euro
- Consumatori: recuperare i (loro) soldi
La commentata ordinanza del Tribunale di Pavia vede come attrice IBL Banca nei confronti di un suo cliente, cosa inusuale dato che sono i clienti a fare causa alle banche per recuperare le somme indebite.
Franco Masera presidente del Gruppo IBL Banca si era così espresso sulla sentenza Lexitor: “Se tale decisione trovasse effettiva applicazione, ha avvertito il numero uno di Ibl Banca, si potrebbe determinare “un contenzioso relativo a circa 2 milioni di contratti di cessione del quinto”. Per scongiurare questa situazione sarebbe necessaria “una revisione normativa da attuare in tempi rapidi, in attesa della quale il problema sarà gestito dall’Abf, l’Arbitro bancario finanziario”. (fonte https://www.simplybiz.eu)
Questa ordinanza è la prima che entra nel dettaglio anche del metodo di calcolo da utilizzare per la restituzione delle somme ai clienti.
Le banche sostengono – in estrema sintesi – che è prioritaria la tutela del sistema bancario (parte forte che impone i contratti e tutte le relative condizioni) e non del consumatore (parte debole che subisce i contratti).
Il giudice non la pensa nel medesimo modo e condanna la banca a restituire quanto trattenuto indebitamente come stabilito dalla sentenza Lexitor.
Tribunale di Pavia: Lexitor Pavia
Tribunale di Milano: tribunale_di_milano_3_novembre_2020; tribunale_di_milano_3_novembre_2020_-_pres._cassano_cicuto_rel._nobili_2